Pagina:Occhi e nasi.djvu/70


— 69 —


*

La rassegna drammatica. — Si piglia una commedia nuova, si disossa, se ne fa un cibreo, e presentandolo al lettore in quattro colonnine d’appendice, si dice mentalmente: — «Se ci capisci qualcosa sei più bravo di me!».

Intanto, delle due, una:

O il lettore ha veduto da sè la commedia, e allora la rassegna drammatica, per quanto s’ingegni d’imbrogliarlo, non sarà capace di fargli perdere il filo;

O il lettore non è stato alla commedia, e in questo caso, dopo letta la rassegna gli entrerà subito una gran voglia di andarla a sentire. Non c’è una cosa che stuzzichi tanto la curiosità umana, quanto una commedia nuova, raccontata in modo da non capirla.

Rispetto poi al giudizio da doverne dare, bisogna ricordarsi che c’è un frasario accomodato a tutti i casi e a tutti i bisogni.

Per esempio:

Se la commedia è di un amico, e se il pubblico ha sbadigliato durante tutta la recita indecentemente, si adopra per il solito la formula:

— «Non vi furono applausi entusiastici, ma può chiamarsi un vero successo di stima».

Voi mi direte che questa è una pietosa bugia: lo so; ma d’altra parte, un autore drammatico «sbadigliato» si contenta di così poco!