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verso i forestieri, e il vecchio sigaro toscano da un soldo.

In quanto al Campanile, tutti oramai sanno che questo è il capolavoro architettonico del maraviglioso autore e inventore dell’O perfettamente tondo: di quell’O che ai tempi di Cadmo era una semplice lettera dell’alfabeto, come un’altra, e che oggi, in grazia dei gran calligrafo amico di Dante, è diventato una misura esatta per giudicare a occhio le nostre capacità politiche, amministrative e letterarie.

Riguardo poi alla cortesia tradizionale dei fiorentini verso i forestieri, bisogna intenderla per il suo verso. Questa cortesia (che in moltissimi casi era sinonimo di «leggerezza») stava tutta nel mostrarsi garbati e quasi cortigiani verso ogni persona nuova capitata di fuori, purchè avesse l’aria di una persona pulita. Inutile avvertire che quel «pulita» si riferiva più spesso alla camicia, che alla persona.

Rimarrebbe ora il vecchio sigaro toscano, o su questo non c’è nulla da dire. I fiorentini ricordano anch’oggi il sigaro dei tempi del Granduca, come gli Dei spodestati dell’Olimpo ricordano l’ambrosia bevuta alla tavola di Giove. Anzi c’è di peggio: perchè i fiorentini si ricordano volentieri di quel sigaro, mentre poi hanno dimenticato volentieri il loro Granduca. Bisogna proprio dire che i fumatori non hanno palato.

Intanto, su su che l’italia cresceva, anche il sigaro toscano, per mostrarsi buon liberale cresceva di prezzo finchè sotto il Ministro Ma-