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allievi dei nostri Ginnasii e delle nostre Scuole Tecniche quando vogliono esprimersi nella vivace lingua della nazione sorella. E allora dove si va a cacciare la pratica? Il Lysle rivela molto bene due fatti della vita comune, che provano la necessità di subordinare lo studio della grammatica a quello che chiamerò della conoscenza elementare della lingua. «Il bambino — sono sue parole — prima ancora di saper leggere e scrivere, sa benissimo intendere e farsi intendere nella lingua materna, e anche in altra lingua, qualora abbia la ventura di trovarsi in paese straniero. Così pure — continua Lysle — gli emigranti che si recano all’estero in cerca di lavoro, se ne ritornano talora, dopo breve tempo, parlando correntemente la lingua della nazione dove hanno soggiornato».

Da queste constatazioni elementari trae origine il suo metodo profondamente logico, e nel medesimo tempo facilissimo. Per questo egli premette allo studio della grammatica un esercizio mnemonico-dialogico, atto a far apprendere contemporaneamente un gran numero di frasi della vita comune. Passando allo studio della grammatica l’allievo trova gradatamente spianata la via, ricorrendogli alla mente continui esempi pratici e penetrando con molta facilità nell’intima struttura della sintassi.

Questo in succinto è il principio cardinale che informa il metodo del Lysle, ed io sono profondamente convinto della grande utilità che può derivare a tutti gli studiosi delle lingue straniere. Questi, — siano essi aspiranti ad una pronta sperimentazione pratica o desiderosi di una cultura puramente letteraria — troveranno entrambi la massima utilità, dei primi è superfluo il dimostrarla, dopo quanto si è detto; ai secondi questo metodo spianerà e agevolerà notevolmente lo studio letterario, ponendoli in grado di valersi delle grammatiche tedesche — chè le italiane, senza far torto ad alcuno, sono manchevoli a questo riguardo — non dimenticando l’utilità pratica che sarà sempre di grande sussidio all’ammiratore delle letterature straniere.


Un allievo Torinese.


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Turin, Oct 30th 1902.


My dear Mr. Lysle.

Excuse me if I did not answer you sooner; I was obliged to keep to my bed on account of a cold, I caught. I will reccomand all my friends to go and see you, if they intend to learn English or German in a very short time, for your method is the very rational one, as I can assure to them after my experience in the last years.

Hoping to call on you very soon, I remain


Yours affectionately

Cap. Maccaferri.


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Torino, 18 Maggio 1905.


Eg. Sig. Prof. A. de R. Lysle,

Non Le nascondo che, allorquando dovevo accingermi allo studio della lingua tedesca, credevo impossibile di poter in breve raccogliere buoni risultati, come attestati di tanti altri allievi lo confermano: ora invece, dopo pochi mesi mi trovo, con mia sorpresa, in grado di comprendere abbastanza questa lingua, e di poterla scrivere e parlare, e ciò in grazia del Suo buonissimo metodo pratico-accelerato e delle Sue preziose cure nell’insegnamento. Io la ringrazio calorosamente, e mentre le affermo che non mancherò di suggerire sempre il suo metodo. La prego accogliere tutta la mia riconoscenza e devozione.


Dev.ma

Lidia Capietti.