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novella xix. 31

che la intenda ognuno. Soprattutto vi prego che sia nominata la mia pietà e il pensiero che ho avuto della morte, e che fo di molte limosine. Calamajo e fogli, disse il religioso: così fu fatto, e il padre scrisse:


SOTTO QUESTO RICCO E BEN LAVORATO SASSO
GIACE LA PIA BORIA DI N. N. DEVOTO CRISTIANO
RICCO FU
E PER PICCIOLO CREDITO FECE MARCIRE IN PRIGIONE
UN PADRE
E FU COSTANTE A SOSTENERE
LE LAGRIME D’UNA MADRE
FIGLIUOLI DI QUESTI DUE INFELICI
ANDATI A LIMOSINA PER LUI
PREGATE PER LA BUON’ANIMA
CHE VIVEA NELL’OSSA QUI SOTTERRATE


Lasciògli la scritta e gli voltò le spalle. La bestia si vergognò, e fece per quella volta un poco di bene.


XIX.


Curioso contegno di certe donnicciuole abitanti presso una casa in cui si appiccò il fuoco.


La Calle del Forno a S. Polo è quale io la descriverò al presente. Larga, lunga, diritta, con molte casipole di qua e di là, abitate da certe donnicciuole, le quali tutto il verno stannovi dentro intanate, e quando la stagione comincia a migliorare, escono a guisa di lucertole, e portate fuori loro sedie impagliate, mettonle agli usci, e fatta sala della via, una fa calzette co’ ferruzzi, un’altra dipana, quale annaspa, qual cuce: in somma tutte fanno il loro mestiere particolare, e in ciò sono divise, ma parlano in comune dallo spuntare fino al tramontar del sole; e per giunta al cicaleccio, avvi anche una maestra di scolari, la quale non sapendo in qual altra dottrina ammaestrarli, tirando orecchi, dando ceffate e