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NOVELLA VII. 13

e lo vedeano star saldo, pur per vedere qual movimento facesse, zufolarono di nuovo; ed egli, come se avesse udito a sibilare basilischi, postosi in pensiero che fossero ladri che si accennassero per ispogliarlo, e parendogli forse di avergli intorno, di vedere le sguainate coltella a luccicare, di sentirsi trafitta la gola e vedere il sangue, prese una subita risoluzione: diede la volta indietro e cominciò a fuggire quanto potea. I compagni credendo ch’egli potesse essere l’innamorato, bramosi di conoscerlo in viso, si mossero tuttaddue ad un tempo, e dietro gli corsero volando. La furia del correre fu grande e le intenzioni diverse; ma l’uno parea la lepre, e gli altri i levrieri. Il pauroso, ch’era fuori di sè e ansava, parendogli di aver la morte sul capo, non vedendo più dove andasse, incespica in non so che, e stramazza disteso come un tappeto, rinvolto nel mantello, che non si potea muovere. Immagini ognuno, che gli parve quando si vide i due sibilatori addosso, i quali divenuti del suo caso pietosi e presolo per le braccia, cercavano di rilevarlo, e gli chiedevano s’egli si fosse in qualche parte del corpo danneggiato. Ma egli, prendendo ogni parola per bestemmia e ogni atto per coltellate, si diede a chiedere con voci compassionevoli la vita e a conceder loro il mantello e quanto avea indosso, purché potesse essere salvo. Essi avendolo finalmente rilevato, e veduto che gli tremavano le ginocchia, sicchè non potea reggersi in piedi, deliberarono di condurlo ad un tragitto per metterlo in barca, e standogli uno di qua e l’altro di là, gli prestavano assistenza. Ma egli tutto pieno di sospetto, e non vedendo in fantasia altro che ladri, talora sospirava profondamente e tacea, ora si sbottonava il vestito e dicea: Prendete, io vi do anche questo; ora mostrava loro le fibbie delle scarpe, e accennava che le togliessero; e in somma ogni cosa promettea, ogni cosa scongiurava che si portassero via e lo lasciassero in pace. Finalmente giunti al tragitto e consegnatolo ad un gondoliere, quivi lo lasciarono così dalla paura accecato, ch’io credo che gli paja ancora di essere stato nelle mani de’ ladri.