Pagina:Novelle rusticane (1885).djvu/76

62 novelle rusticane

mani, non gli passava per la testa che un giorno o l’altro il pievano glie la avrebbe fatta vendere per quei due tarì del censo. Due tarì all’anno infine cosa sono? Il difficile era di metterli insieme tutti e due alla scadenza, e don Angelino gli rispondeva, stringendosi nelle spalle:

— Cosa posso farci, fratel mio? Non è roba mia; è roba della Chiesa -. Tale e quale come mastro Calogero, il sagrestano, il quale ripeteva:

— «Altare servi, altare ti dà pane» diceva lui. Adesso s’era appeso alla fune del campanile e suonava a tutto andare, mentre Trippa batteva sulla gran cassa, e le donne vociferavano: - Miracolo! Miracolo!

Qui lo zio Giovanni sentivasi rizzare in capo i vecchi peli, al rammentare.

Giusto un anno dopo, giorno per giorno, la vigilia del venerdì santo, Nanni e mastro Cola s’incontrarono in quello stesso luogo, di notte, che c’era la luna di Pasqua, e ci si vedeva chiaro come di giorno nella piazzetta.