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non ne indovinasse il motivo, sbuffando d’ira spronò verso là donde veniva lo schiamazzo.

Cagione di questo era stato, che, mentre i bravi, come da noi si diceva, i buli rimanevano appostando la vittima, secondo v’ho narrato, un’altra di genere diverso vi rintoppò; la Brigita ostina, che, scortata dall’amorevole Cipriano, tornava a casa.

Era delle belle contadine che possono vedersi con un par d’occhi: sul fiore dei venti anni, una ricca capellatura nerissima raccolta in trecce contornava un viso gioviale e pienotto, dove le rose che costantemente vi dipingeva la sanità erano in quell’ora avvivate dal calore del mezzogiorno e dal camminare; come il contento di ritornare fra suoi cresceva l’allegrezza d’un cuor pacifico e buono. In vestire lindo e semplice, poco diverso da quello che si usa tuttavia fra le Brianzuole, con corsetto e sottanello di filaticcio e grembiule di vergato, sul braccio ignudo recavasi un paniere dov’erano riposti i pochi arnesi che seco aveva portati alla filanda. La cortesia del fratello non era tanto incivilita da alleviarla di quel peso; non gli cascò tampoco in mente: ma in quella vece, camminandole innanzi per l’angusto sentiero, tutto affetto egli la veniva interrogando dietro via dei casi suoi, le narrava i suoi e quei della famiglia e dei conoscenti, poi con aria d’ingenua intelligenza voltandosi a fare l’occhiolino, domandò: — E col giardiniere, di’ su, come va?»

Ella, divenendo ancor più incarnata, e con un sorriso di modesta bontà, non gli fece altra risposta, se non d’interrogarlo:». E la mia vite?

— Oh la tua vite! se tu sapessi che pericolo ha