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novella quinta 25

innamorata. Lo scrittore a cui parve che la lepre andasse verso la rete, gli rispose che la virtù non era solo nella polvere, ma era nelle parole, e che quando lui gli dicesse a chi la voleva dare, farebbe l’incanto di nuovo, e che era certo ne seguirebbe il medesimo effetto. Il cameriere allora gli aperse l’animo suo che era che il Papa gli ponesse più amore, acciò ne potesse trarre più onde tutti due ne diventerebbero felici. E però lo scrittore gli disse che andasse la notte seguente nel medesimo luogo, e ricogliesse la polvere delle foglie e poi la desse al Papa. E partitosi da lui, ne andò là e messe sulle foglie veleno in polvere bianca; quale raccolta dal cameriere, e data nella vivanda a Papa Alessandro, della quale ne mangiò ancora il duca Valentino, fu causa che l’uno morisse, e l’altro infermasse gravemente: e così lo scrittore conseguì con sottile arte il desiderio suo, e venendo a morte confessò il caso, e ne volle l’assoluzione da Papa Giulio.