Pagina:Notizie sulla vita del conte Pietro Verri.djvu/24


> 20 <

verità; pure malgrado le arti nemiche fui fortunato, e nel ceto di chi disponeva dell’economia pubblica la luce della ragione ebbe accesso, e si screditarono gli errori. Quindi leggi libere si promulgarono, e da venti anni a questa parte non vi fu mai inquietudine o pericolo di carestia.„

Durante la sua delegazione a rappresentare il terzo regio nella Ferma mista, gli venne affidata dalla Corte un’altra non men grave incumbenza, preparatoria anch’essa al nuovo sistema. Oltre i principali rami di finanze amministrate da’ fermieri, molti altri ne esistevano, i quali erano stati alienati o dati in cauzione a’ monti e banchi pubblici o a diverse famiglie che nelle calamità degli scorsi secoli aveano sovvenuto col proprio danaro ai bisogni dello Stato. Era già stato deciso che tutte queste regalie dovessero essere avocate al Sovrano. Il progetto per la redenzione delle medesime cominciò ad essere discusso nel 1760. Sei anni dopo fu istituita una Giunta di ministri per eseguirla, e se ne abbozzarono le massime. Ma distratti quelli dalle loro ordinarie occupazioni, bastò l’esperienza di un anno a provare che non si poteva esigere dalla loro opera quella celerità che era necessaria. Perciò con dispaccio 19 ottobre 1767 soppressa la Giunta, se ne trasferì l’incarico al Supremo Consiglio di Eco-