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Austriaci, preso 17 cannoni, due bandiere, fatti 8,000 prigionieri, ma tutto non è terminato; noi avremo ancora lotte da sostenere, ostacoli da superare.
Io faccio assegnamento su di voi. Coraggio dunque, bravi soldati dell’esercito d’Italia! Dall’alto del cielo i vostri padri vi contemplano con orgoglio!
Dal quartier generale di Milano, l’8 giugno 1859.
Proclama. – Popoli di Lombardia! La vittoria delle armi liberatrici mi conduce fra voi.
Restaurato il diritto nazionale, i vostri voti raffermano l’unione col mio regno che si fonda nelle guarentigie del vivere civile.
La forma temporanea che oggi do al governo è richiesta dalle necessità della guerra.
Assicurata l’indipendenza, le menti acquisteranno la compostezza, gli animi la virtù, e sarà quindi fondato un libero e durevole reggimento.
Popoli di Lombardia! I Subalpini hanno fatto e fanno grandi sacrifizi per la patria comune: il nostro esercito che accoglie nelle sue file molti animosi volontarj delle nostre e delle altre provincie italiane, già diede