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lissima la lega dell’ingegno e del cuore! Larghissimo poi fu colla patria, alla quale mandò una statua da collocare nel tempio di Giove, prezioso lavoro greco antico, che rappresentava un vecchio ignudo. — Più singolare è il dono che ci fece di pubbliche scuole, avendo a quello scopo altresì assegnato un capitale di cinquecentomila sesterzi, che ne rendeva trentamila pel mantenimento di fanciulli e fanciulle ingenui caduti in basso stato, sicchè potessero trovare quel soccorso ch’era loro dalla fortuna negato. — Anche di una pubblica biblioteca fece dono alla patria, collocata presso le Terme.

Ben è dunque che indelebile e carissima viva nei nostri cuori la memoria di un tanto cittadino: e fu bel pensiero de’ padri nostri collocarne la statua sulla fronte istessa del tempio maggiore, e dei moderni fregiarne l'elegante facciata del nostro liceo; perchè sia stimolo ai buoni, e rimprovero a quell’indifferenza pel pubblico bene, che tanto disgusta a vedersi.