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gli avvisi d’asta ec. ec.; e per tutto il resto le notizie erano quisquiglie che addormentavano il rispettabile pubblico.

Per avere un’idea del modo com’era compilata, basta riferire il seguente esempio. Un fatto avvenuto in un paese di Calabria fu annunziato dalla Gazzetta Officiale del Regno dopo due mesi! Ma non sta qui il bello: si toglieva siffatta notizia da un giornale d’America! Non descriverò in queste Note le sevizie, le condanne, i martirii inflitti ai liberali dal passato governo borbonico: sono cose note oramai a tutto il mondo. Accennerò soltanto a qualche lato ridicolo della Polizia, che non sapendo più che fare, incominciò una guerra spietata contro le barbe ed i cappelli.

Il Maestro di musica Battista, molto popolare in Napoli per sue belle operette rappresentate al Teatro Nuovo, portava folta la barba per nascondere un suo difetto alle guance. Fu arrestato in via S. Giacomo dal Commissario Campagna, e circondato da guardie fu condotto in Questura, ove gli si ordinò, presente un barbiere, di radersi quella barba. Battista si oppose, e non valsero ragioni nè santi. Campagna lo chiuse in prigione dicendogli: di qui non uscirai più se non sbarbizzato, e gli pose a fianco di guardia un barbiere. Il Maestro tenne duro per qualche tempo; ma poi non potendone più si fece radere. Uscendo di prigione ricorse subito dal Direttore di Polizia per protestare di