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la storia, affinchè non si lascino avviluppare dalle reti che tendono loro sotto lusinghiere apparenze i fautori del poter temporale del Papa; mentre avvalorato come esso è dal fascino religioso, trasmoda più che le signorie puramente mondane, in ispeciali contingenze, in atti detestabili ed audaci, a detrimento di ogni senso di morale, di giustizia e di ragione. «Papa Martino da Orvieto ordinava al Cardinale Gherardo nel 1283 di predicare la Crociata contro i Siciliani scomunicati, e di dare la croce a qualsiasi uomo senza guardare ad origine o nazione1. Nella guerra mossa da Filippo l’ardito contro Pietro d’Arragona ad istigazione di Papa Martino, cui cuoceva la perdita della Sicilia, il Legato fanatizza i soldati contro gli abitanti d’Elma che resistettero nell’occupazione di Perpignano, ed ordina di passarli tutti a fil di spada — chè contro nemici della Chiesa e’ non era peccato, od ei li assolveva. — Quindi nè ad età, nè a sesso, nè a religione perdonarono, entro la misera terra, le genti crociate. Violarono le suore, uccisero i sacerdoti, e le donne dopo averle profanate, ecc., ecc.2

«Nel 1285 Ramondo Folch assediato in Girona dai Francesi, mandò agli estremi il cardinale di Saragozza a chiedere patti. Il Legato del Papa gli troncò ogni parola gridando — non misericordia, non patti. — Quando Filippo il Bello bruscamente domandò al vicario del vicario di Cristo, che farebbe dei bambini e delle donzelle prendendo Girona d’assalto — muoian tutti — il Cardinale rispose; e Filippo a lui — niuno muoia che non possa difendersi colla spada3

  1. Raynaldi, Ann. Eccl., 12, v. 4, §§ 2 e 3.
  2. id.id.
  3. id.id.