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il posto dei vecchi 17


novanta, a cento anni, colei sarà ancor viva. Tu lo vedi, qui non abbiamo più posto: Tittì ha bisogno della camera per impiantarvi il suo piccolo laboratorio di ricamatrice in oro: i bambini dormono in un bugigattolo: allargarsi non si può. Tocca a Francesco: ci pensi lui!...

— Francesco ha anch’esso due figli che non guadagnano l’acqua che bevono, per ora. Anch’esso, nella sua casa, litiga con lo spazio.... Povera mamma!... Abbiamo pietà.... sarà per poco!...

— Per poco?... per poco, tu dici?... Saluterà il centenario, quella tempra di bronzo. E come mangia!... e come gode di vivere!...

La voce malvagia, rompendosi in uno stridulo riso isterico, feriva il cuore di Feliciana, con punte acutissime d’aghi. Bisognava dunque morir per forza, perchè non c’era più posto per lei?... E con qual coraggio la nuora aveva potuto affermare che ella godeva di vivere?... Non viveva, ecco, e non moriva. Era una sopravvissuta. La provvidenza dovrebbe, in tempo, concedere la buona morte ai vecchi poveri: concedergliela in premio, a lavoro finito, quando le energie di re-

Negri, Le Solitarie. 2