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era libera; oppure non voleva svelare il suo nome; oppure sotto l’apparente disinvoltura vi era un ritegno pudibondo di fanciulla che pur osando teme... L’ambiente provinciale in cui era cresciuto Ippolito favoriva lo sviluppo di questo tipo primitivo.

Una pura fanciulla! Non era questa la forma più concreta del suo sogno? A chi aveva egli mai pensato nei mattini di primavera vagando sotto i castani fioriti delle Mura di Bergamo, se non ad un fresco viso sorridente accanto al suo, a un fresco cuore che palpitasse contro il suo braccio? E nelle estasi un po’ mistiche della chiesa, quando l’organo di Santa Maria Maggiore lo trasportava fuori della realtà, non era ancora una bianca fanciulla che egli vedeva fluttuare fra le nuvole dell’incenso o prendere parvenza di vita nelle figure evanescenti dell’arazzo antico?

Egli era giovine, egli era giovine. Il succo meraviglioso dei vent’anni scorrendo nelle sue belle membra virili chiedeva ad alta voce la corona della fioritura. Presagiva egli qualche cosa al di là? Forse, in certi momenti; ma tutte le sue forze tumultuavano ora nella tempesta della preparazione, e qualunque fosse la meta non la vedeva, non poteva vederla attraverso la visione persistente del desiderio giovanile.

Lilia! Gli parve di scorgere un fascio di ro-