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Ma Lilia, ridendo fino alle lagrime, aveva gettato le braccia intorno al collo di don Peppino e lo baciava sonoramente sulle due guancie.

III.

cambiamento di scena.

Il paesaggio è quello che si stende al sud di Bergamo per una serie ininterrotta di campi coltivati la maggior parte a grano ed a gelsi, con verdeggiamenti nella stagione buona di erbe alte e distese dorate di ravettone in fiore, opulenti sotto il cielo morbido di Lombardia. Ma una forte nevicata in principio di febbraio, seguita da disgelo, aveva steso sulla pianura una monotona tinta grigio sporco dove i rami secchi degli alberi si confondevano coi campi, e colle strade coperte di fanghiglia, e coi ruscelli che sembravano morti fra le due rive spoglie di cespugli a guisa di labbra sdentate. Solo in fondo, verso Bergamo, brillava in cima alla avvenentissima prealpe il diadema di un cielo azzurro senza nubi, ma era molto lontano e si vedeva appena.

Le campane dei rari paesi sparsi avevano suonato tutte l’Ave Maria e nel freddo crepuscolo