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il quale alterna bagliori improvvisi ad ombre piene di suggestione. La maggior parte di coloro che la frequentavano non avrebbe saputo dire se fosse bruna o bionda, tanto le caratteristiche dei due tipi si fondevano in quella specie di aureola che sembrava assorbire tutti i particolari del suo volto per non lasciare che una visione di luce; e se da questa immagine del raggio si passava a quella del fiore, era perchè la fragile esilità del corpo che la sorreggeva e la grazia cedevole dei movimenti suscitavano veramente l’idea di uno stelo. Ma al di sopra ancora della forma e del colore il mistero dell’intelligenza, sempre presente in lei e sempre vigile, vibrante ad ogni impressione, sia che si affacciasse qual da spiraglio aperto al varco della pupilla o che frenato preferisse adombrarsi in un lieve caratteristico batter delle ciglia, dava a tutto il suo essere l’impronta di una personalità squisita.

Come la prima volta, come sei anni addietro, il giornalista rimase un momento estatico a contemplarla, nascosto dal gruppo di persone che circondavano il divano.

— Sempre lei! non è vero? — mormorò al suo fianco con voce tremula da capra e pronuncia mancante qua e là di alcune consonanti, un signore lungo, cui il giornalista si affrettò a stringere la mano.