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Perchè sono celibe. 201

arrestò nel mezzo, anzi al bel principio di una frase vivace.

— Patatrac! tutto è rotto, fece egli gettando il cappello sul mio letto.

— Che cosa? In nome di Dio, mi spaventate!

— E ce n’è ben donde; il vostro matrimonio non può effettuarsi.

— Santi del cielo! perchè mai?

— Ve lo avevo pur detto, caro signor Gregorio: tingetevi i capelli; ma non avete voluto ascoltarmi!...

— Ah! dottore, non mi farete credere che una simile inezia...

— Padronissimo di conservare le vostre illusioni; ma vi assicuro che madamigella Aurora vi rifiuta positivamente perchè al chiaro sole dell’altro giorno numerò sulla vostra testa quarantadue capelli bianchi. Almeno — ella disse — almeno avesse avuto il buon senso di tingerli!

— Ella chiama ciò avere buon senso? Or bene, la vostra signora Aurora non è che una sciocca e una civetta. Son ben contento di non prenderla in moglie. — Andate a dirglielo.

Ma tra noi, lettori e sotto il segreto della confessione vi assicuro che ne piansi di rabbia per un lungo mese. La mia salute peggiorò: il mio umore si fece tetro, concentrato — diventai pessimista.

A questo modo mi fuggirono i quarantacinque anni