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ispirate ai conforti di una religione elevata, ed Eva passava da lei quasi tutte le sere, rinunciando alla società che l’acclamava sempre regina.

Erano serate intime, piene di dolcezza. Il baronetto Seymour, nella sua grande bellezza di vecchio vegeto sedeva in disparte con don Leopoldo — mesti e silenziosi entrambi, dominati dai rimpianti del passato; ma don Leopoldo si accasciava, si rimpiccioliva, spariva tutto nelle tribolazioni della vita, timido e senza forze; il baronetto invece sembrava trovasse una luce nuova sotto l’aureola de’ capelli bianchi; la sua calma era imponente.

Le due ragazze chiacchieravano, prima di tutto, con qualche lagrima, rammentando la bontà di donna Clara; poi, insensibilmente, scivolavano in argomenti più mondani. Già la loro prima giovinezza era passata; s’erano fatte più donne, più serie, con quella nube leggera di mestizia che pare la traccia del-