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il convegno dei sette peccati 79


Una ferrea porta ingraticciata li divide dal resto degli uomini.... Ma io penetro, io, il peccato universale!

Un brivído corse nell’assemblea fatta muta e tremante.

— E coloro che si chiamano figli delle Muse, questi esseri ideali che si pascono di poesia e di fantasie leggiadre, grandissimi talvolta, talvolta assurgenti alle più alte questioni che preoccupano l’umanità, aquile librate sopra le miserie terrene, vedeteli, vedeteli questi superuomini, pallidi in volto del mio pallore, denigrarsi a vicenda e colpirsi alle spalle con zanne di tigre. Quale grandezza io rispetto? Quale sentimento mi arresta? Quale tradizione mi unisce a’ miei simili? Io rinnego tutto e tutti.

Le sei sorelle si strinsero insieme intorno al trono con un movimento pauroso, tanto era bieco l’occhio unico di Invidia e l’altro, l’occhio di vetro, mandava riflessi gelidi di morte.

— Ah! voi vi amate? — rauca e cavernosa era la voce di Invidia, scosse le membra da un tremito febbrile, mentre soffiava in volto alle sorelle l’alito impuro. — Voi credete ancora ai vincoli del sangue? Guardatemi, prostratevi dinanzi a me, riconoscetemi per vostra regina. Io vi odio!