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186 curiosità e paura


— Ecco un bell’elogio per le donne, — interruppe Ciro Garzes.

Le poche signore presenti alla conversazione sorrisero di giusta compiacenza. Difatti non si rimprovera sempre loro di essere curiose come se la curiosità fosse una deficenza dell’intelletto? Qualcuno soggiunse (forse un antifeminista): Anche i bambini sono curiosi!

— Appunto, — ribattè vivacemente una signora, — ma più i bambini sono curiosi quanto più sono intelligenti.

— Ammettiamone l’intelligenza, ma si tratta di una intelligenza in formazione, quindi una intelligenza per molti lati manchevole. L’uomo adulto, l’uomo che sa, non è più curioso.

— Non è più curioso? Ma se Newton era così curioso da cercare il movimento della luna e della marea? e Galileo da voler sapere perchè una lampada appesa ad una catena dondola? E Dante non appagato ancora del nostro mondo volle conoscere l’inferno, il purgatorio e il paradiso? Che cos’è tutta la scienza se non una ardente, inestinguibile curiosità?

Una breve pausa della signora offerse al dottor Brocca l’occasione opportuna di riprendere l’interrotta divagazione.