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nessuna spiegazione. Costanza dissimulava maestrevolmente la vipera che le rodeva il seno. Olimpia, sazia della sua vendetta, la lasciava in pace; la sua attività morbosa si rivolgeva ora ad un altro scopo: trovare un uomo che surrogasse Rizzio, che potesse occupare la sua mente annojata di donna isterica e maligna. Lì per lì non trovava che Salviati; Salviati le era antipatico, ma per comparsa poteva bastare; tanto da far vedere a Rizzio che non aveva bisogno di lui.

Questa volgare rappresaglia non si presentò neppure alla mente di Costanza; ella l’avrebbe respinta con sdegno. Se un pensiero la consolava, era il pensiero di mostrarsi tanto grande quanto lui era stato vile. In alto, era la sua fede.