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si? E a qual pro? La sua misera condizione non gli permetteva di creare una famiglia; la sua giusta dignità d’uomo gli faceva uno scrupolo di associare altri esseri alla sua povertà. Lo stesso suo carattere inchinevole alla mestizia lo rendeva diffidente di sè stesso, quasi pauroso dell’avvenire.

Quante volte egli si era proposto questo problema: Posso prendere una compagna? — E tutte le volte, dopo lunghe lotte con sè stesso, la conclusione era stata sempre la stessa, inesorabile: No.

Egli invidiava qualche volta la spensierata gaiezza dei giovani, che vanno leggermente incontro all’amore, come i fanciulli van dietro alle farfalle. Ma dell’amore egli aveva un troppo alto concetto, e la forza stessa del sentimento lo paralizzava.

Tuttavia nel cuore accarezzava suo malgrado la dolce speranza; egli voleva pure battere a tutte le porte prima di darsi per vinto. Chi sa? — Forse con un lavoro assiduo, con una economia rigorosa, che gli permettesse di mettere da parte una certa somma, avrebbe potuto aspirare a una posizione migliore, e allora....

Tale lontana lusinga lo cullava quella sera più del consueto. Fissando lo sguardo sulla catena di