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non l’avrebbe resa felice, guardò intorno la bella campagna, gli alberi, le siepi entro cui svolazzavano le farfalle.

— Ti piacciono questi luoghi? domandò Alberto.

— Sì, molto.

— Io non posso vedermi altrove. In città sto bene otto giorni, poi sento la nostalgia de’ miei campi.

— A me pare che starei bene dovunque con te.

— Cara!

Egli disse: cara. Non era una dolce parola? Perchè Marta non esultò? Perchè rimase fredda in apparenza e muta? Ella ascoltava ancora, ripercosso nell’aria e nel suo orecchio, il suono uguale, identico a quello di un momento prima, quando aveva detto: cari! E le pareva una stonatura, una nota falsa che alterasse il valore della parola. Si chinò verso di lui, con la bocca contro il suo collo, mormorandogli nel folto dei capelli: Caro! caro! caro!