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introduzione 43


in figlio, attratto dalle vette luminose del pensiero: poi si era innamorato di una povera ragazza che sposò per la sua fresca bellezza, ma che non poteva in alcun modo corrispondere ai bisogni del suo temperamento passionale e della sua viva intelligenza; matrimonio sproporzionato ed infelice, del quale cercò, ardente come egli era, un pronto compenso, e trovollo nella relazione con madamigella Voland. Ei non fu in ciò molto dissimile da Rousseau, da Grimm, da d’Alembert, da Saint Lambert; solo però ebbe in mezzo a tutti gli uomini del suo tempo e, — singolare a dirsi, anche in mezzo alle donne — la nota gentile della simpatia per l’infanzia. Invano leggendo attentamente lettere e memorie del secolo XVIII si cercherebbe il bambino. Dove erano i bambini? Chi se ne curava? Chi li amava? Possibile che fra tante corrispondenze famigliari, non sorga mai viva e schietta revocazione di un fanciullo? Di educazione scrivevano Rousseau e la Genlis, è vero, ma con tutta l’artificiosità delle loro anime vane, smentendo nella vita la retorica delle loro composizioni letterarie. De’ suoi figli parla trat-