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moto di istintivo rispetto sentendosi penetrare nelle vene il brivido delle ore sacre alla morte. Minna rispose colla sua voce soave dove tremavano le più intime fibre:

— Signora, piango con voi!

Le due donne stettero così l’una di fronte all’altra per la durata di un attimo, esse che non si erano vedute mai prima d’allora; e parve che in quell’attimo volessero a vicenda strapparsi il ricordo dell’anima di colui che avevano amato sopra ogni cosa al mondo, parve che i loro sguardi rapidi ed acuti si ricercassero come in un supremo e decisivo combattimento. Minna pensava: “Ella lo ha portato nel suo grembo„ — ed era gelosa. Pensava la madre “Costei me lo ha rapito„ — ed era gelosa. E spasimavano entrambe, e le lagrime trattenute per orgoglioso pudore cadevano in goccie roventi sui loro cuori.

Poi i negri veli si agitarono nel ritmo di un passo che si avvicendava trepidante e un gran grido risuonò improvviso. La madre aveva scôrto il feretro!

Muti, compresi della tragicità dell’istante, ognuno dei presenti si raccolse piamente,