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lavo mai con nessuno. Il solo momento di trovarci insieme sarebbe stato quello della cena che si prendeva in comune, ma io divoravo in fretta la mia parte e correvo a nascondermi in una specie di sottoscala dove avevo ammucchiato qualche libro e dove alla luce di un moccoletto passavo le mie ore migliori, finchè il moccolo durava. Ella mi sorprese una sera, quantunque al suo avvicinarsi mi fossi affrettato a spegnere il lumicino. Avevo una grande soggezione, ma ella mi diede un fiammifero per riaccendere il moccoletto e si informò con dolcezza del libro che leggevo. Era una Antologia scolastica mezzo sdruscita. Mi disse che anche lei amava molto la lettura e leggemmo insieme un Inno di Manzoni... Ma la annoio certamente con queste puerilità?...

Minna scosse il capo senza parlare.

— Poi leggemmo i Sepolcri di Ugo Foscolo che per dire il vero ella comprendeva poco, ed io meno, ma che ci trasportavano colla bellezza musicale del verso. Da quella sera ci ritrovammo sempre. Ella mi dava dei libri, io dei fiori che andavo a cogliere sui monti o nel piccolo orto di casa. Una