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anima sola. 151

guivo anche là, in mezzo a discorsi volgari, a idee grette ed abitudini meschine, senza prendere alcun vantaggio dell’aria buona e della libertà della campagna, alzandomi sempre di mala voglia alla mattina e invocando lungamente l’ora di gettarmi sotto le coltri, come in un asilo di pace e di oblìo.

C’era in quella casa un giovanetto selvatico e scontroso assai, di cui vedevo appena qualche volta i grandi occhi lampeggiare nell’angolo più buio della stanza; non ne avevo mai udita la voce; a tavola occupava il posto più recondito e scappava prima di aver finito.

Una sera più annoiata del solito, tentai di andare a letto di soppiatto, salendo al buio la scaletta che dalle due misere stanzette terrene metteva alle altre due superiori, ma quando fui sul pianerottolo mi fermai. Avevo scorto una pic-