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addio! 33


accettare il suo braccio, — ma me ne liberai prontamente fermandomi colla principessa.

Il ganimede dovette credere che io avessi qualche importante argomento da trattare con lei, mi lasciò libera; ottenuto questo intento, non ebbi altro desiderio che trovare Attilio in mezzo alla folla.

Sentivo prepotente il bisogno di appoggiarmi a lui — ero stanca della festa, annoiata, malcontenta....

Malcontenta, perchè?


— Contessa! — mormorò al mio fianco una voce che mi diede le vertigini.

Raccolsi tutto il mio coraggio e risposi in apparenza pacata:

— Buona sera, marchese.

— In qual senso devo prendere questo augurio? È l’espressione di una gentilezza convenzionale, od è un atto di pentimento?

— Non capisco. Credevo che il saluto fosse una cosa tanto semplice da non provocare spiegazioni diverse da quella che esso esprime.