Pagina:Muratori-Cristianesimo Felice-vol 1-1752.djvu/245

la nave così immobile come una Rocca', tettar tanto più efpofta alle proffinie sferzate deb So» le, che vengono aumentate dal riverbero-&fti- diofo del Mare. Ed allora è quando quivi fi pattiamo tanti difaftri dì fame, fete, vigilie*-cor-, rompendoti T acque e le provvifioni, e generane dofi tante itane infermità, che fi leggono con* tinuamente nelle Storie, che.trattano di talina» vigazkmi. Ma noi per grazia di Dio non incontrammo alcuna di tali calme, mentre la più lunga fu di 7. o 8. giórni- in diftanza di 4. ' gradi dalla .Linea, nella quale poi vi pattò ben dire, che non fo d’aver fudaro, nè patito tanto, nè putita fete maggiore.

Già da altra mia avrete intefo la ftrettezza d* abitazione 0 di- letti, in cui vivevamo , onde quella pontone di camera, doveftavamointrcn- tucinque, veniva ad attere conte un forno. E fe fi ufciva foori al caflello di poppa per prendere un poco d’aria aperta, Sembrava ohe i raggi del Soie abbrucia fiero , talmente -che fo non faceva altro , che inzuppare propriamente il fecrioletto in fudore. Ma maróior travaglia era quello della fete, perché - quefta era ecceffi- va ; e T acqua, che fecondo il folico fi diftribui* va, a ciafcuno riufciva fcarfiflìma, di modo che qualche patteggi ere vendè ad un faldato una camicia per tanti bicchieri d’ acqua da pagarfegli in diverfi giorni della fu* razione; ed altri granferò ad offerire un pajo di calzette S eofe fimi- li per un folo bicchiere. Nè v’era fperanza di muovere * dame Una /goccia di più de trebic chìeii di mifura-, che davano tra mattina -e fera; anzi'vidi negarli pabbiicàmente a. un paffeggiere di qualità per fino un poco d’acqua da farfi la barba. E perchè i Marinari di poppa una