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di que* Forti , che danno alla (piaggia del Ma- re . Quattro furono a pranzo col Signor 'Confole , e quattro nel Palazzo di Monfìgnor Vefcovo, trattati con tutta fplerididezza e buon cuore da quel Signore Segfètarid , di cui fcriverò q uì apprefso. Noi altri tutti pranzammo nel fo-, pra mentovato Forte , dove altresì godemmo i rinffafchi itìviatìdal fuddetto Signore ; il quale, tofto finito il-pranzo venne in perfona co i quattro Padri a vifitarci, conducendò feco ancora due- fuoi figlio ini garba tiilìmi, l’uno di fette, e l’al-, tro.di hòve anni in circa, i quali ci divertirono molto còlla loro* Abilità ; perché fecero tra l’aì- tre cofe 1’ efercizio dell’ armi , comandando , é ubbidendo or l’uno, or Ì’altro, con una grazia e difin voltura tale ; ché noi altri non fapevamo. cefsare di far loro plaùfo , finché venné fera, e tutti que’Signori ci accompagiiarOrio al battello; e ci licenziarono . Nello fretto tempo non mo- ftrò miiior’ affètto verfo di noi il fopràccénnàtó Signor Segretario , parte per ordine del Vefcovo , che fi trovava lungi dalla Città alla Tifiti bell’ Ifola di Palma , parte per la Angolare inclinazione , eh’ egli conferva verfo la Compagnia. Egli pure voleva , che sbarcaffimo in terra, offerendoli di trovar comodo conveniente per tutti ; ed efso pure venne a vifitarci a bordo dove ci fpedì confìderabili rinfrefehi. Le finezze poi ricevute io particolaremi furono compartite da un Cavaliere Italiano, che qui litruovà molto accomodato con una carica , che gli frut-i ta mezza dobla al giorno, per cui iti paefe , dò* ve il vivère non coda niente , può mantenerti da gran Cavaliere , oltre pofeia i fuoi traffichi, co’quali fa tirarti avanti qtiantòalcun’altlo. Ora quefti trovandoli a pranzo col Signor Segretario.;