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più fólto delta felva. AUora l’Indiano, che fai riti regolari 4» .quella Fiera appena la feorge fparira da’ fuoi occhi, eh? s’alza, eli raccomanda alfe gambe; o pure s’irrampìna fopra qualche. albero, dove fta fuor di pericolo; e di là fta a mirare l’Orocomo, il quale infallibilmente torna i ma accompagnato da pna Tigre , che feoi- bra invitato da etto per foco partire i? preda . Ma più non ritrovandola, prorompe in qrlffpa- ventofi, riguardando iitapto il fqo compagno , qualìche voglia atteftargji il dolore d’averto incannato . Ne fi dee tacere , che in quelle fore- fte li truovapo Orli innumerabili , e di' fbecie diverfe , una delle quali è particolare del Para- guai , e fi chiama Or/o Formica/o,.. Quello Animale non può aprire la bocca, o per dir meglio, la fua. bocca altro non è che un buco ritóndo . Prodigiofa quantità di formiche, e formiche, che recano non pochi danni, produce quel paefe. Ora 1’ Orfo fuddetto caccia ti grugno it) una di quegli orribili formicai , e fpignendo fuori la lingua per quel buco, fe la lafcia empiere di que- fli animaletti, e ritirandola tutti gl’ inghiotte . ritorna tolto al medefimo giuoco , finche fi truo- va fatollo di quel sì fquifito cibo. Se quella feroce belli a nqn ha denti da adoperare, non le mancano per quello dell’ armi terribili da combattere. E quelle fpp le uoghie de’piedi. Nè li gitta addotto a chi gli vien incontro con mal* animo, come fanno i /igni e fe Tigri ed altre Fiere , le quali chinandoli fi slanciano poi addotti» al nimico ; mà afpet'ta , ed afferra dall* una parte e dall’ altra il corpo con quelle fue unghie, e con una forza tremenda in un fubito io mette in brani. Suol combattere colia Tigre, ca abbracciatala fcorwfemeute con quella gran pre-