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la forma sillogistica, che i problemi che travagliano la vostra coscienza, sono gli stessi che turbano la nostra; che la libertà che voi amate l’amiamo anche noi; che le vie per le quali voi conquistaste la vostra, furono tracciate dagli stessi principî che debbono rivendicare la nostra; che se lo sviluppo delle facoltà comuni agli enti umani ajutano e promuovono tutte le missioni speciali degli individui, attesochè tutte quante si fondino sull’impiego delle facoltà razionali, morali e fisiche e procedono ad uno scopo egualmente complesso, lo sviluppo di quelle facoltà comuni a tutti gli enti umani non combattono, non inceppano e non guastano nulla neppure nella missione nostra, non solo in faccia alla società nella quale non siamo che individui come voi, ma anche in faccia alla specie dove il compito nostro è diverso.

Così agguerrite nel campo teoretico noi vi abbiamo presentato battaglia e ci siamo azzuffate di santa ragione e (davanti ai nomi gloriosi di Madama Sand, di Madama d’Hericourt, di Zoè di Gaumond, di Clarissa Bader, di Maria Déraisme, di Miss Buller, di Dora d’Istria, di Malvina Frank e di cento altre in tutti i paesi civili), dovete convenire, con una dottrina ed un valore che non sempre vi aspettavate, sicchè vedendo che i petti delle amazzoni non si denudavano avete rinunciato ad ogni velleità cavalleresca.

Gl’ingegni mediocri non trovando argomenti ci scagliarono ingiurie e ci rinviarono al fuso, onde dissimularci l’imperizia delle foro penne, la fiacchezza delle loro armi, e la inconseguenza delle loro opinioni; ma molti di voi, a cui la passione del dispotismo non fa velo, cominciarono a porre in dubbio la nostra inferiorità, gli avvocati copiarono dai vecchi codici la nostra imbecillità senza crederla troppo, e le donne ben temprate, che una volta riguardavate come fenomeni e mostruosità, sono oggi una imponente minoranza.