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ne tenuto in questo giudicato è veramente nuovo e ridicolo, poichè si vede confuso l’assassino col bestemmiatore, il reo di delitto di Stato coll’imprudente parlatore, il ladro col giovane libertino, favorito il contumace, oppresso chi da cinque anni giace in carcere, valutate confessioni di nessun valore e stabilite massime che manifestamente urtano colle regole e la scienza, di cui il pronunziante ha creduto d’essere maestro.„

E chi scriveva così non era nè un framassone, nè un carbonaro!

Abbiamo nominato il cardinale Rivarola, questo boia in abito rosso. Ecco alcuni particolari sull’attentato di cui poco mancò ch’egli non restasse vittima, a Ravenna, nel 1825, e che noi spigoliamo dai rapporti, che al Governo toscano spedivano i suoi informatori segreti di Romagna.

„Domenica notte (23 luglio corrente) sortito che fu Sua Eminenza il cardinale Rivarola dalla conversazione Spinelli, ed entrato nella sua carrozza, appena che ne fu serrato lo sportello dal servitore, si presentò un individuo, non conosciuto, all’altro sportello, e sparò una pistola, il cui colpo credesi, per quanto risulta dal fatto, fosse stato diretto contro la persona del cardinale predetto, ma che investì il canonico Muti, che in quella sera aveva preso posto nella carrozza a mano diritta; avendo così permesso il cardinale medesimo, giacchè si dice che il canonico Muti avesse fatto il complimento d’andare dalla parte sinistra. Il detto canonico per quanto ho appreso vive tuffavia, ma dicesi che non andrà avanti (Il Muti guarì).„

Da un’altra informazione pervenuta dall’Ispettore di polizia di Forlì s’apprende come l’assassino, dopo d’aver fatto fuoco, lasciasse cader la pistola nella carrozza ed impugnato un coltello stesse per un pezzo sul montatoio in atto minaccioso.

L’autore dell’attentato non fu riconosciuto.„ Il fatto