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può dirsi assolutamente terribile in Toscana ed il suo particolare Gabinetto è l’unico in Firenze che possa destare dell’apprensione, per adunanze men che tranquille. Sebbene non siasi potuto penetrare in quei recessi, pure dalle persone che vi sono ammesse e dalle estese relazioni che coltiva il principale, è forza dedurre che egli tenga al certo colpevole corrispondenza cogli esteri seguaci del medesimo partito, e segnatamente col famoso Mazzini, e col ben noto Tommasèo; tanto vero che quando nell’ottobre dell’anno decorso la notissima donna Giuditta Bellerio, amica del fuoruscito Mazzini, si trattenne in Livorno per causa di salute, ricevette sovvenzioni in denaro dal nostro Vieusseux.„

Quantunque il Vieusseux fosse legato in amicizia ed avesse relazione con quasi tutti i principali liberali del suo tempo, non crediamo che le sue relazioni col Mazzini, ove anche ne avesse avuto, fossero state di natura politica; il Vieusseux era troppo legato in amicizia con Gino Capponi e col partito moderato toscano, perchè avesse potuto dividere le idee politiche del fondatore della Giovine Italia. Lo stesso Mazzini, che nelle prefazioni e nelle note con che accompagnò la raccolta dei suoi scritti politici e letterari ci lasciò una minuziosa storia delle relazioni da lui intrattenute in quasi tutte le provincie italiane, mentre per la Toscana fa cenno del Guerrazzi, del Bini, del Bastogi, del Cempini, (il figlio del Ministro di Leopoldo II) e d’altri, non fa parola del Vieusseux. Ma la Polizia amava caricare le tinte, e una relazione col Mazzini era allora stimata un ingrediente indispensabile per ischizzare il ritratto d’un liberale di qualche valore.