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di quindici giorni onde mettersi in grado di proseguire per l’estero il suo viaggio.„

Una risposta ancora più asciutta aveva ricevuto il Modena quando nel carnevale 1832-33, per mezzo di Pietro Somigli, capostipite d’una dinastia d’Impresari fiorentini, aveva domandato alla Polizia Toscana, retta allora dal famoso Ciantelli, il permesso di recitare al teatro di via del Cocomero, dove agiva, nella compagnia di Domenico Pelzet, lo stesso padre di Gustavo. Ma il Ciantelli, che sapeva che razza di peccati rivoluzionari portasse addosso il Modena, rispose con un no, nemmeno temperato dalla cortesia del linguaggio con che in seguito l'accompagnò il Bologna.

Gustavo Modena, insieme alla moglie — la bellissima e scultoria Giulia — sbarcò il 4 luglio a Livorno, dove la Polizia, informata del suo arrivo, aveva ordinato un servizio di strettissima vigilanza: ma il Modena, non parve che venisse in Toscana da cospiratore; pure essendo stato accolto festosamente dai liberali livornesi, il commissario di San Marco stimò prudente d’invitare l’autore dell’Insegnamento Popolare ad affrettare la sua partenza per la capitale del Granducato, come risulta dalla nota riservatissima che il 6 luglio quello zelante poliziotto spediva alla Presidenza del Buon Governo a Firenze.

„La vigilanza che la Polizia subalterna era stata incaricata di cautamente attivare sulla persona e sulla condotta del noto Gustavo Modena amnistiato politico, avendo portato a conoscere che con lui simpatizzavano di troppo alcuni della città e che, ad onta del suo precedente contegno, la sua sola presenza dava a costoro uno straordinario moto che non poteva non rimarcarsi dai più e forse con qualche scandalo, risultando ch’egli era diretto a Firenze, credetti opportuno di averlo la scorsa sera a me e di suggerirgli di proseguire il suo viaggio fino alla Capitale.

„E contemporaneamente andava a prevenirsi il caso che fosse da lui messa in corso, come vociferavasi, qualche istanza per ottenere di prodursi su queste scene; lo che fatto anche una sola volta, avrebbe destato fanatismo.„