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antichi quelle de’ moderni ancora. Lungi andrebbe dal vero chi credesse che nell’operetta presente le collezioni tutte d’opere di disegno, ch’erano a suo tempo in Venezia, l’autore abbia indicate, e più altre non ne lasciasse addietro. Oltre a quelle ch’egli ci addita, facendone conoscere alcune per la prima volta, altre in quel torno medesimo ve n’aveva presso Marino Sanudo, Andrea Loredano, Girolamo Quirini, Alessandro Contarini, Sebastiano Erizzo, Stefano Magno, Antonio Zantani, Lionardo Mocenigo, Francesco Amadi, Andrea Franceschi, Francesco Fileto, Giovambattista Rannusio, Andrea Martini ed altri ancora; di maniera che propagatasi vieppiù l’imitazione dell’esempio de’ maggiori, potè farsi animo il Sansovino di scrivere nel


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