Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. IV, 1914 – BEIC 1885923.djvu/270

264 xx - ipermestra


SCENA VI

Elpinice e Plistene.

Plistene. Addio, cara Elpinice. (partendo)

Elpinice.   Ove t’affretti?
Plistene. Su l’orme di Linceo. (come sopra)
Elpinice.   Gran cose io vengo
a dirti...
Plistene.   Tornerò. Perdon ti chieggio:
per or l’amico abbandonar non deggio. (parte)

SCENA VII

Elpinice sola.

Confusa a questo segno

l’alma mia non fu mai. M’alletta Adrasto
all’acquisto d’un trono,
a novelli imenei; ch’io vada a lui
m’impone il re; col mio Plistene io voglio
parlarne: ei fugge. In cosí dubbio stato,
chi mi consiglierá? Ma di consiglio
qual uopo ho mai? Forse non so che indegni
sarebber d’Elpinice
quei, che Adrasto propone, affetti avari?
Non vendon le mie pari
per l’impero del mondo il proprio core;
ed una volta sola ardon d’amore.
          Mai l’amor mio verace
     mai non vedrassi infido:
     dove formossi il nido,
     ivi la tomba avrá.