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atto primo 11


Temistocle. Se forse errai, cortese

m’avverti dell’error. Stranier son io
e de’ costumi ignaro.
Sebaste.   Aspasia, addio.
  (dopo aver guardato Temistocle come sopra, parte)

SCENA III

Temistocle ed Aspasia.

Temistocle. (Che fasto insano!)

Aspasia.   (A queste sponde, o numi,
deh! non guidate il genitor.)
Temistocle.   (Si cerchi
da questa greca intanto
qualche lume miglior.) Gentil donzella,
se il ciel... (Stelle, che volto!)
Aspasia.   (Eterni dèi!
è il genitore, o al genitor somiglia.)
Temistocle. Di’...
Aspasia.   Temistocle!
Temistocle.   Aspasia!

Aspasia. (s’abbracciano) Ah, padre!
Temistocle. Ah, figlia!
Aspasia. Fuggi.

Temistocle.   E tu vivi?
Aspasia.   Ah! fuggi,
caro mio genitor. Qual ti condusse
maligna stella a questa reggia? Ah! Serse
vuol la tua morte: a chi ti guida a lui
premi ha proposti... Ah! non tardar: potrebbe
scoprirti alcun.
Temistocle.   Mi scoprirai con questo
eccessivo timor. Di’: quando in Argo
io ti mandai per non lasciarti esposta