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atto primo 91


SCENA X

Dircea, poi Timante.

Dircea. Dove, misera! ah! dove

vuol condurmi a morir? Figlio innocente,
adorato consorte, oh dèi! che pena
partir senza vedervi!
Timante.   Alfin ti trovo,
Dircea, mia vita.
Dircea.   Ah! caro sposo, addio,
e addio per sempre. Al tuo paterno amore
raccomando il mio figlio:
abbraccialo per me, bacialo, e tutta
narragli, quando sia
capace di pietá, la sorte mia.
Timante. Sposa, che dici? Ah! nelle vene il sangue
gelar mi fai.
Dircea.   Certo scoperse il padre
il nostro arcano. Ebbro è di sdegno, e vuole
quindi lungi condurmi. Io lo conosco:
per me non v’è piú speme.
Timante.   Eh! rassicura
lo smarrito tuo cor, sposa diletta;
al mio fianco tu sei.

SCENA XI

Matusio torna frettoloso, e detti.

Matusio.   Dircea, t’affretta!

Timante. Dircea non partirá.
Matusio.   Chi l’impedisce?
Timante. Io.
Matusio.   Come!