Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto primo | 105 |
Artaserse. Il mio periglio appunto
impegnerá tutto il favor di Giove
del reo germano ad involarmi all’ira.
(in atto di partire)
SCENA V
Semira e detti.
Semira. Dove, principe, dove?
Artaserse. Addio, Semira.
Semira. Tu mi fuggi, Artaserse?
Sentimi: non partir.
Artaserse. Lascia ch’io vada:
non arrestarmi.
Semira. In questa guisa accogli
chi sospira per te?
Artaserse. Se piú t’ascolto,
troppo, o Semira, il mio dovere offendo.
Semira. Va’ pure, ingrato: il tuo disprezzo intendo.
Artaserse. Per pietá, bell’idol mio,
non mi dir ch’io sono ingrato:
infelice e sventurato
abbastanza il ciel mi fa.
Se fedele a te son io,
se mi struggo a’ tuoi bei lumi,
sallo Amor, lo sanno i numi,
il mio core, il tuo lo sa. (parte)
SCENA VI
Semira e Megabise.
Semira. Gran cose io temo. Il mio germano Arbace
parte pria dell’aurora. Il padre armato
incontro, e non mi parla. Accusa il cielo