Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. I, 1912 – BEIC 1883676.djvu/390

384 v - alessandro nell'indie


Poro. Ma come ad Alessandro
discolperai...
Timagene. Questo è mio peso. A lui
una fuga, una morte
finger saprò. Frattanto
sollecito e nascosto
tu ricerca di Poro, e reca a lui (cava un foglio)
questo mio foglio. Un messaggier piú fido
non so trovar di te. Digli che in questo
vedrá le mie discolpe,
vedrá le sue speranze. (gii dá il foglio)
Poro. Amico, addio.
Da’ legami disciolto,
l’impeto giá de’ miei furori ascolto, ecc.

SCENA XI

Timagene solo.

D’Alessandro in difesa
sempre cosí non veglieranno i numi.
Un’insidia felice
spero fra tante, onde mi sia permesso
sollevar dal suo giogo il mondo oppresso.
               È ver che all’amo intorno
          l’abitator dell’onda
          scherzando va talor,
          e fugge e fa ritorno,
          e lascia in su la sponda
          deluso il pescator:
               ma giunge quel momento
          che nel fuggir s’intrica;
          e, della sua fatica
          il pescator contento,
          si riconsola allor. (parte)