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di marmo quà e la rotte e sepolte nel terreno una delle quali fu fatta trasportare dalle dette terme al predio in vocabolo il possesso non molto distante per abbellire il casino ivi esistente, di una grandezza rispettabile, e finalmente gli avanzi di fabbriche sontuose, che racchiudeva, e che non possono sfuggire all’occhio di chiunque osservi quel luogo. Per essere appieno convinti di quanto si è fin qui detto, basta condursi sull’altura amenissima da cui si scorge tutta l’estensione dei prati al livello della spiaggia del lago sulla quale esiste il casino di un Architettura non dispiacevole fabbricato sopra gli avanzi di un edificio antichissimo dai PP. di Gesù, dopochè Vicarello passò dagli Orsini in potere del venerabile Collegio Germanico Ungarico. E potrà forse negarsi che anche in oggi quel colle non presenti la più bella e deliziosa veduta, e che la sottoposta pianura, e l’estensione insieme del lago Sabatino non offra all’occhio dei riguardanti il più vago e brillante spettacolo? Io non saprei certamente ritrovare in questi contorni luogo più ameno di questo, e chiunque lo riguardi vedrà che tali congetture non sanno punto d’illusione o di fantasia alterata. Al tempo che i Duchi Orsini godevano il dispotico dominio di queste nostre contrade, e che Vicarello faceva parte del territorio sulle cui macchie avevano pure i Trevignanesi il pieno diritto di far legna morta, esisteva tuttavia nelle vicinanze delle terme Aureliane un piccolo castello o gruppo di case che denominavasi il Castełłaccio, in cui eravi la chiesa della Madonna SS. poi sotto il venerabile titolo della Annunziata, ed era abitata da diverse famiglie. Per rendere autentica questa mia assertiva riporterò qui appresso alcune prove legali che ho trovato in un libro di nascita del 1548, e in un antico protocollo di istrumenti rogati dal notajo Placido Casciotti; e che non possono certamente essere smentite. In questo libro trovasi registrato le seguenti cose = Sebastianus filius Bernardini de Castro Vicarelli, ortus fuit ex Rosa die XXII. Martii 1548. et die XXV. batizatus fuit a Presbytero Sancto. ptini fuerunt Bononia Pasquinus, Midea Rosa dta Branca.

A di 26. Agosto 1576.

È nato da Menico Spoletino del Castellaccio, e Milla sua moglie un figliuolo maschio, il quale da prete Jacomo fu battizzato. Lo Compare fu Mideo da Stabbia Vignarolo, e Jacomo di Marco Petrozzi. Il nome del putto se domanda Giovanni. Si tralasciano molti altri per brevità e si proceda a riportare altri documenti, che sono di maggior importanza.