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consolare innestata sulla via Claudia ancora visibile, benchè distrutta, che sembra diretta sulla diritta dei così detti Prataroni a contatto dell ’ Arrone, e quindi ai luoghi de’ quali abbiamo poc’anzi parlato. In qualunque modo pertanto si voglia formar giudizio sull’andamento qualunque di questa strada e sua situazione è certo che la medesima poco lungi dallo sbocco del suddetto viale, quasi sempre però sulla spiaggia e dentro il lago tagliava le vigne, che sono al di sotto della nuova strada oggi esistente, e quindi per linea quasi retta passando a traverso di vigna grande seguiva il cammino ora sul lembo della spiaggia, ora per qualche distanza entro il lago, come ocularmente si vede anche al di d’oggi, e dopo breve salita giungendo alla detta villa e terme Aureliane riprendeva la sua direzione dalla parte settentrionale del lago medesimo ove esiste Trevignano, e precisamente verso la macchia sopra il fontanile così detto delle donne. Mentre anni sono occupavami di ricerche per quella macchia ebbi campo di osservare il proseguimento di quella strada per diversi tratti tutti ora visibili, i quali sulle prime m’indussero a credere potesse essere appunto quella che al dire del più volte citato Cluverio portava da Roma Bleram versus et Thuscaniam, ma pìù esatte osservazioni mi diedero forte motivo di congetturare, che la strada conducente un tempo a Bieda e Toscanella potesse essere pur quella che partiva dalla Cassia presso l’Osteria di Settevene, di cui parleremo fra poco, piuttostochè l’altra descritta di sopra, giacchè le tracce anche al presente esistenti per quelle macchie fanno supporre dovessero portare alla volta di Sutri e non altrove. In mezzo per altro a un bujo di tal natura, mentre nel corso di tanti anni s’è quasi tutta cambiata la superficie de’ luoghi su quali passavano tante belle strade consolari, e distrettuali insieme, di cui si ravvisano in oggi a stento però le tracce, e queste del pari nella maggior parte o disestate dagli aratri, o ricoperte dall’ammasso di nuova terra dalle acque e dal tempo prodotta, o finalmente distrutte per selciare quelle che al presente servono al commercio ed al corso delle poste, cosa non al certo lodevole come poter dare una giusta idea delle medesime, ed assegnare con sicurezza e precisione il luogo al quale erano queste dirette? Malgrado però le spesse e laboriose perlustrazioni che mi è accaduto di fare per solo particolar mio genio e trasporto, tanto per le nude campagne, che per le immense macchie di questi contorni, posso con ingenuità asserire che molte sono bensì le tracce di quelle strade da me rinvenute ma non ho potuto però assicurarmi della loro vera direzione; ed è gioco forza appoggiarsi alla sola probabilità, e a congetture meno soggette ad essere smentite da chi volesse occuparsi come mi sono di sopra espresso.