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ca relazione con Trevignano, e per conseguenza avente del pari diritto a far parte in queste nostre memorie, cosi merita se ne faccia in succinto quella descrizione che la ristrettezza del tempo, e le troppo scarse mie cognizioni mi pongono a portata di fare. Erano dunque queste le famose terme dell’Imperatore Marco Aurelio, le quali anche in oggi conservano la loro celebrità non per la magnificenza dell’edifizio, ma per la salubrità delle acque. Quello più non esiste nella foggia, grandezza e comodità di prima, perchè affatto distrutto da’ Barbari, che dall’anno 250. dell’era volgare fino all’anno 828. invasero in diversi tempi la bella nostra Italia, e che rovinarono non solo Roma più volte, ma tante altre città rispettabili dello stato romano e tutto ciò eziandio che di bello e dovizioso esisteva nei luoghi, che servivano alla mollezza degli Imperatori e dei Grandi. Salutari e mirabili sono le acque di esse per l’immediata e quasi prodigiosa guarigione di malattie diverse in ispecie per le doglie reumatiche anche inveterate, non escluse per quelle derivate da germe sifilitico, sebbene voglia sostenersi che la lue non soffra terme, giacchè l’esperienza ha più volte dimostrato il contrario, qualora però non siano inveterate, e finalmente per tutte le affezioni cutanee, delle quali ho io stesso ocularmente veduto l’immediata perfettissima guarigione, di maniera che tanti individui portati a quelle acque inabili affatto a qualunque benchè piccolo uso delle loro membra o nel corso del bagno, o alquanti giorni dopo han riacquistata la forza di camminare senza alcun soccorso, della quale erano stati privi per qualche anno. Sono egualmente applicabili e con felice successo alla cura della Sciatica, e della paraplegìa, della paralisi, e della emiplegia, ed usate per doccia ravvivano il tono mediante i suoi tonici effetti, e risvegliano l’energia alle parti perdute. Finalmente adoperate per uso interno hanno la virtù diaretica e purgativa, e sono del pari utilissime a dostruire nel sesso il corso naturale qualora sia questo soppresso ed alterato. Potrei pur qui far la numerazione di tanti, che dopo replicati rimedii dell’arte salutare applicati inutilmente, hanno riportato in seguito dell’uso di queste acque mirabili la loro perfettissima guarigione, e di molti sono stato io stesso testimonio oculare, particolarmente nel 1831 in cui si vide un concorso maggiore degli altri anni, i quali attaccati da doglie reumatiche insoffribili, e da erpete inveterata, che si estendeva in diverse parti del corpo specialmente dalle spalle sino all’estremita di ambe le mani, ritornarono alle loro case sanissimi, come se non avessero sofferto in addietro incomodo alcuno. Ma siccome non è questo lo scopo che mi son proposto, così non farò che raccomandare al mio lettore di riportarsi all’eruditissima Memoria del prefato Signor Professore Barlocci, da cui sarà meglio istrui-