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nuta di Stracciacappe di adoperarsi contro alla stessa patria negandole il diritto che da secoli remotissimi avea di passare per quella, questione quanto vergognosa altrettanto pregiudicievole al comune interesse. Eppure affittuario semplice come era l’inimica persona, rammentar ben dovea, che costretta un giorno spogliarsi come avvenne della veste che precariamente indossava, sarebbe con pari vergogna tornato a battere quei nudi selci, che testimoni già furono di quella non invidiabile fortuna, che il tolse all’oscurità in cui viveva e procurogli un posto fra la società uguale però al merito di quella classe a cui la vera bassezza non sa permettere che un lento e basso volo da terra. Questione fu quella ripeto, per cui non avendo allora Trevignano persona abile e capace a vendicare un diritto legittimato dalla consuetudine di tanti secoli, dovè soccombere alla violenza, e alla dura legge di non più passare per quella strada in avvenire. Ritornando pertanto alla medesima una sola difficoltà potrebbe presentarsi sulla sua giusta direzione per passare dal punto di Valle la Quercia alla volta di Bieda città tanto rinomata nei fasti dell’antichità Romana, e Toscanella del pari una volta insigne e di non poca considerazione. Questa difficoltà per altro non è a m io credere di , quanto potrebbe figurarsi da chi volesse scrupoleggiare sulla strada che viene indicata dal prefato Cluverio. La strada vecchia Romana che dai Trevignanesi assegnavasi, come si è detto per termine fisso del quarto di Valle la Quercia, pare dovesse scendere da quel punto fino alle prata, e che tagliando come ho detto il Lago sopra Trevignano, prima però che fosse tutto il tratto di quel piano in virtù di un terremoto dalle sue acque coperto, andasse poi a sboccare quasi in linea retta a piedi delle prata di Vicarello, dove si conosce tuttavia un tratto di strada selciata all’uso solito delle consolari, che fu da me scoperta come dirò qui appresso, e che dovea senza più unirsi con quella già descritta di Valle la Quercia, e continuando la sua vera direzione verso la macchia di Vicarello ( entro la quale si scorgono diversi tratti di antiche strade consolari, de’ quali alcuni portano verso Sutri, e parte ad altri luoghi) tagliasse poi verso Viano nel cui Territorio ancora esistono vestigii di una strada antichissima, che dirigendosi alla volta delle macchie di Vicarello suddetto, è facile il credere che dovesse portare a Bieda e Toscanella. Se deve prestarsi fede al mentovato Cluverio a cui professo e professerò sempre quella stima e credito che merita, io non esito punto a congetturare che quella potesse pur essere la strada che portava alle due sopradette Città, poichè la situazione di Trevignano è appunto sul tratto, e sulla parte settentrionale della medesima, nè può supporsi che dal punto Valle la Quercia quella strada vecchia Romana tagliasse gli altri quarti del Territorio benchè situati nella parte settentrionale medesima, giacchè nei detti quarti per quante osservazio-