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loro campagne, ed al cui felice successo dovette concorrere la valida protezione e mediazione insieme del Duca Don Virginio Orsini, senza però alcuna sua spesa e col quale venne ancora stipulato pubblico istrumento esistente nell’archivio della Presidenza delle acque. Benchè non siano di tanto peso gli oggetti riportati in questo Capitolo in prova dell’antichità Trevignanese tuttavia è innegabile esser questi di una data, che seco porta sino al di d’oggi un corso di molti secoli, quale rimontando al primo circa dell’era volgare non sembra essere tanto poco a decoro ed onore di Trevignano.

CAPITOLO XVII.

Monumenti rispettabili, che attestano l’antichità di Trevignano, e che rendono maggiormente chiaro e incontrastabile il sentimento di Sozione e Cluerio riguardo alla città Sabazia.

Se per dimostrare e far risaltare insieme le antichità di Trevignano io mi fondassi in semplici congetture potrebbe con qualche ragione alzare il lettore un tribunale di severa critica contro di me, e tacciarmi da impostore e visionario, come lo fu il famoso inventore dell’Arcennum apud Cat. de Orig. Oppid. Hetr. Ma siccome ogni uomo onesto che si accinge a scrivere delle Memorie Storiche non deve occuparsi solo di semplici congetture anche di peso, ma rinvenire monumenti e prove che sostengono il proprio assunto, affinchè il Pubblico, giudice severo di chi scrive non incontri motivi di critica o d’insultante riprovazione, così spogliato come sono d’ogni umano riguardo mi accingo a produrre quei monumenti che fin da principio promisi, monumenti ed oggetti di tal peso che non potranno giammai esser da chiunque smentiti, che il Pubblico imparziale sanzionerà, e che dimostreranno finalmente a tutta evidenza, che Trevignano è di gran lunga più antico degli altri due, e che realmente è l’unico paese che vanti di essere uscito il primo, dopo che fu sommersa dall’acque la città Sabazia, come abbiamo già sostenuto in addietro, e che saremo per viemaggiormente sostenere in appresso, Prove di fatto son queste che porgeranno ad ognuno retto giudizio di credere e persuadersi, che non avendo fin qui l’Anguillara e Bracciano presentati monumenti pari a quelli che riportiamo nel presente Capitolo nè di altra qualunque siasi natura, è forza di cedere alla necessità e confessarsi senza alcuno scrupolo inferiori