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Bergamo e Treviglio riunita sopra una linea di soli miglia dodeci circa, l’uso della strada medesima riuscirebbe molto stentato e dispendioso per la maggior forza da darsi alle macchine nei viaggi di salita, e porterebbe con se molta perdita di tempo. Dunque, quanto alla massa degli interessi nostri noi resteressimo quasi affatto stranieri al consorzio della grande strada. E mentre si è proclamata dai beneveggenti, ed accolta dalla Società della grande strada, la massima di non sagrificare alla brevità della linea bassa, il prevalente interesse risultante dal vantaggio di legare con essa le più importanti città della più alta direzione, la Città nostra, non inferiore ad alcun’altra per tale importanza, sarebbe l’unica esclusa con danno gravissimo, e vieppiù sentito per effetto di questa stessa urtante unicità di esclusione.

Di tal guisa poi i calcoli stampati sui proventi della grande impresa ricevere dovrebbero una notabile rettificazione e riduzione col sopprimere la massima parte della cifra che vi si farebbe figurare come rappresentante la nostra concorrenza associata con Milano, a dare il prodotto delle tasse applicate ai viaggiatori ed alle merci.

Quesito IV.° ed ultimo == Finalmente se essendo negativa la risposta al premesso quesito III.°, e nella sfavorevole ipotesi che non potesse aver luogo un cangiamento di quella linea, non avrebbevi espediente per realdirci se non in tutto almeno in parte dal pregiudizio che ce ne ridonderebbe.

Risposta. == In questa non creduta ipotesi pare che l’interesse nostro ci chiamerebbe ad accogliere le proferte fatteci dalla Ditta imprenditrice della strada ferrata da Milano a Monza (la Ditta Holzammer di Bolzano) per il prolungamento di essa strada fino a Bergamo; proferte che consisterebbero nella generosa esibizione di anticipare essa ogni dispendio dipendente dal rilievo del progetto e da tutto l’atteggio necessario all’ottenimento del privilegio, per esserne rimborsata, mediante rifusione nelle azioni, unicamente nel caso che si effettui la costruzione della strada; e nella avocazione a sè di una gran parte delle azioni che s’istituirebbero per la relativa impresa.

Essendo importantissime ed estesissime le relazioni nostre colla Centrale Lombarda, (e ne sia prova anche ciò che dissimo di sopra parlando delle corse dei velociferi) grandi vantaggi ritrarressimo dall’abbreviamento notabile della distanza fra la Città nostra e la detta Centrale; giacchè riducendosi il viaggio a poco più di 25 miglia, esso percorso colla celerità del vapore, richiederebbe un brevissimo spazio di tempo. Oltrechè poi queste nostre relazioni potrebbero col progresso del tempo vieppiù accrescersi su questa medesima direzione col realizzarsi del grande progetto d’una strada ferrata da Genova a Milano, a cui Genova stessa ha oggidì più che mai rivolto il pensiero; in ogni caso esse sono già comparativamente maggiori di quelle che abbiamo con Brescia e con altre città della linea veneta: ond’è che se non potessimo ottenere il completo vantaggio d’una celere comunicazione con ambidue le parti, ci converrebbe sempre appigliarsi a quella con Milano; mentre per quella con Brescia e più in là, chi volesse evitare il prolungamento di viaggio a Milano (che però fatto col vapore non porterebbe una grandissima differenza di tempo anche a fronte della deviazione) supplirebbe col recarsi alla strada ferrata in Treviglio usando degli ordinarj mezzi; espediente reso quasi indispensabile dalla di sopra notata difficoltà di costruire da questa parte un braccio di congiunzione a ruotaje.

Cosiffatto pensiero diede luogo già a pratiche tali da stabilire la certezza che non mancherebbero mezzi pecuniarj potenti da parte anche dei nostri negozianti e capitalisti per realizzare questa impresa;