Pagina:Meditazioni sulla economia politica.djvu/26

Nella nazione poi, ove l’annua riproduzione ecceda la consumazione, ivi dovrà accrescersi la merce universale, la quale resa più famigliare e comune ivi, che nei finitimi, andrebbe gradatamente incarendo i prezzi delle riproduzioni, per modo che non avrebbero più esito presso gli esteri, i quali altrove si rivolgerebbero per ottenerle, ciò che sarebbe se la merce universale giacesse ivi con poco moto, di che si parlerà in seguito: ma la merce universale acquistata coll’industria accrescerà ivi i bisogni, perchè tanto ogni uomo ha più bisogni quanto ha più desiderj, e tanto più desiderj quanto maggiore probabilità di soddisfarli, e questa s’accresce a misura che se ne accrescono i mezzi, quindi ogni uomo acquistando maggior quantità di denaro accrescerà la propria consumazione; quindi proporzionatamente se ne accrescerà la riproduzione, perchè vedesi accresciuto lo smercio; quindi le merci particolari si moltiplicheranno a proporzione che universalmente si spanderà l’accrescimento della merce universale, e si aumenterà il numero de’ contratti a misura che se ne aumenteranno i mezzi per farli, il che in seguito si vedrà, onde la merce universale acquietata coll’industria e diradata sopra un gran numero d’uomini colla celerità maggiore rimedierà e compenserà i cattivi effetti che la sola massa dovrebbe fare; ed ecco come la natura medesima quando da se sola operasse prenderebbe a trattare gli uomini tutti da madre benefica, correggendo gli eccessi e i difetti in ogni parte, distribuendo i beni e i mali a misura della attività e sapienza de’ popoli, e lasciando fra di essi quella sola disuguaglianza di livello che basti a tenere