Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/40


35

recato; egli si contentò di rispondere, esser dono di una persona caritatevole; ma esso era molto pallido e spossato di forze. Cessarono di forzarlo a parlare, si distribuirono le portate provvisioni e si separarono per andare a riposare.

«In tutto il tempo che durò il loro, fatale infortunio Ines istigava costantemente le figlie ad applicarsi al lavoro ed allo studio di quelle arti piacevoli, donde sperava ritrarre la sussistenza per la famiglia. Per quanto grandi fossero le privazioni e gli stenti della giornata, il loro esercizio nella musica non era mai stato negletto. Ma il giorno, che seguì l’interramento parve che Ines non potesse sopportare codesto suono; entrò nella camera delle figlie, le quali secondo il loro costume si rivolgevano verso di lei per riscuoterne de’ segni di approvazione; e con un sorriso forzato disse loro, che non credeva fosse necessario, che studiassero più a lungo in quella mattina. Le giovanette, che troppo bene compresero il significato delle parole della